REAGENTS

(R6) PVA (Alcol polivinilico – Cloruro mercurico)

L'alcol polivinilico è un polimero sintetico dell'alcol vinilico. Sul campione fissato in PVA e strisciato su vetrino, una volta asciutto, si forma un film plastico trasparente molto aderente, resistente all'azione di alcol, etere, xilene, acetone. Il fissativo vero e proprio è il cloruro mercurico, energico ossidante che precipita le proteine. Questa azione è esaltata dalla presenza dell'acido acetico.

SOLUZIONE DI PVA: 

Composizione

-     Soluzione madre di Schaudinn                                93.5 ml

-     Glicerina                                                             1.5 ml

-     Acido acetico glaciale                                            5.0 ml

-     Alcol polivinilico 90-50 (bassa o media viscosità)          5 g

Procedimento

-     Riscaldare questa miscela a 75° C a bagno maria (attenzione all'infiammabilità dell'alcol)

-     con continua agitazione, aggiungere lentamente 5 g di alcol polivinilico 90-50 a bassa o media viscosità; se possibile, utilizzare una piastra riscaldante con agitatore magnetico.

Durante il raffreddamento si può notare un leggero intorbidamento della soluzione che non ne pregiudica l'uso. La soluzione è stabile per almeno 1 anno se conservata in bottiglia di vetro chiusa; se con il passare del tempo diventa troppo viscosa, biancastra od opaca, non può essere più utilizzata.

Vantaggi:

-     è il fissativo per eccellenza per la colorazione tricromica con colorante di Gomori modificata da Wheatley.

Svantaggi:

-     il cloruro mercurico è un sale estremamente tossico sia per l'uomo che per l'ambiente e va smaltito come "rifiuto speciale";

-     la sua preparazione in laboratorio non è semplice, anche perché è difficile reperire in commercio alcol polivinilico di buona qualità. Se possibile, acquistare il fissativo da ditte commerciali;

-       a causa dell'elevato potere corrosivo del cloruro mercurico i preparati - prima della colorazione - non devono entrare in contatto con metalli, ad es. non vanno conservati in foglio di alluminio, pena lo sfaldamento e il distacco del campione dal vetrino;

-       è possibile la concentrazione con formalina etere/etile acetato del campione fissato in PVA, sebbene il numero di uova e cisti individuate sia decisamente inferiore in confronto allo stesso campione fissato in formalina. Nelle infestazioni con bassa carica parassitaria il risultato dell'esame può risultare negativo;

-       l'aggiunta di soluzione di Lugol per l'esame microscopico diretto può a volte causare un precipitato che rende difficoltosa l'osservazione microscopica.

A causa della tossicità del cloruro mercurico, si è tentata la sostituzione con solfato di rame o solfato di zinco. I risultati dimostrano che la morfologia nucleare e citoplasmatica non è paragonabile a quella ottenuta con il cloruro mercurico, inoltre in un certo numero di casi non è stato possibile riconoscere la morfologia di protozoi patogeni.